La mappa dei paesi che ho visitato

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Vendo rustico casale a Pico (FR)

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LISBONA 4 aprile 2009

Finalmente in possesso di un quadernetto dove trascrivere le nostre disavventure, che in tre giorni sono davvero tantissime!!
Intanto ci siamo girati tutta Lisbona: Torre di Belen, Monasterio de los Jeronimos, Castello di San Jorge, il centro storico e la vicina Sintra...un tour de force concluso da poche ore, domani infatti si riparte alla volta di Porto do Mos dove ci attende il nostro appartamento rural. Speriamo di essere più fortunati con l'alloggio perchè stavolta è stata davvero drammatica: una mini stanzetta con lavandino e bidè a vista, al terzo piano senza ascensore in un palazzo mezzo fatiscente in un quartiere davvero poco raccomandabile...esagero forse, ma di sicuro non stiamo in un quartiere residenziale, questo è poco, ma sicuro!
A Lisbona do una sufficienza scarsa, solo per i mitici dolcetti e alcuni monumenti, però carissimi e tenuti non sempre in maniera ottimale.
Quello che più mi ha colpito? Sporcizia e degradazione, troppo di entrambe e in quasi tutta la città, quartiere del Chado a parte, che merita davvero un plauso particolare: carino, ben tenuto (rispetto al resto), pieno di bei negozi e bar particolari dove poter bere una buona ed economica birra.
E, come ha detto l'amore mio come primo brindisi in terra portoghese, speriamo sia una vacanza in crescendo!



Questa volta il resoconto di viaggio comincia con due giorni di ritardo: abbiamo lasciato il block-notes a casa e solo oggi siamo riusciti a cinprarne uno soddisfacente. E allora eccomi qui a raccontare il tour del Portogallo!
Non potevamo che iniziare la nostra gita da Lisbona, capitale e cuore pulsante di questa lingua dEuropa proiettata verso l'Oceano. Lisbona ha per me un fascino davvero speciale. E' la quarta volta che ci metto piede e ogni volta mi ci affeziono un po' di più. A Lisbona sono stato col Vespucci nel 1998; crociera prima classe, Expo, Cutty Sark, mille emozioni per un giovane che si affacciava al mondo. Poi Francesca, girando in lungo e in largo per i vicoletti. Poi con la Navarra e con la mia entrada en camara. E infine con Eleonora e Churri. Tutta la mia vita passa per questa città, così normale, quanto orrenda, quanto unica.
Ci arriviamo in macchina e attraversiamo il ponte XXV Aprile, che anni orsono avevo visto dal basso della coperta del mio veliero, temendo per l'albero maestro che sembrava stesse per schiantarsi su questo gigante d'acciaio. Riusciamo subito a perderci e solo dopo un paio di stop per chiedere riusciamo a raggiungere Praça Marques de Pombal, uno dei cuori viari della città. Di lì via per avenida Augusto Freiro (dove avevo alloggiato con Francesca) e poi in rua dos Anjos, dove è ubicato il nostro...albergo. La Perola dos Anjos è un complesso di due appartamenti la cui ultima ristrutturazione risale a Salazai, se non alla monarchia!!
A gestirla c'è poi una famiglia di ebrei con mille regole e regolette che ti fanno sentire a metà tra caserma, monastero, bettola e locanda mediorientale. Sporca e molto poco accogliente. Ma è un letto, un lavandino e un armadio e poi Azaol, il titolare, è un'ottima persona. Peccato che la zona, seppur a dieci minuti dal centro, non sia proprio il massimo: basti pensare che la piazza che ospita la fabbrica di azulejos più famosa di Lisbona (quella che per entrare ti devi far accompagnare dalla polizia) è a 300 metri da qui.

Ma non ci perdiamo d'animo e, mollato le valigie, siamo per strade direzione Rossio. Lisbona è cupa, ombrata e ingrigita dallo sporco e dalla scarsa cura e attenzione che i suoi abitanti le riservano. E la notte, in cui i barboni e gli ubriaconi escono dalle loro tane, non fa che peggiorare le cose. Ma la strada è in discesa e dopo poco siamo al Rossio a passeggiare tra ristorantini, teatri e gente più o meno normale. Ogni passo risveglia in me milioni di ricordi e la città, nascosto nell'oblio, prende forma poco a poco. E' davvero bello dimenticare una città e poi, quando si rimette piede, vederla ricomparire piano piano, sapere dove metterai il passo successivo, cosa vedrai dietro l'angolo.
Ceniamo alla Casa do Alentejo, uno dei locali più belli e tipici della città e poi torniamo in camera e ci fiondiamo a nanna. Churri sembra essersi ambientato abbastanza bene e l'oche verdose di carne che gli abbiamo riservato contribuisce a tenerlo buono.
La mattina dopo siamo pronti per lanciarci alla scoperta della capitale lusitana. A piedi fino a Cais do Sodrè, attraversiamo il Rossio, Praça do Comercio e Praça do Municipio.
Praça do Comercio, l'antico Terreiro do Paço e il balcone della città sul fiume Tejo; una piazza enorme, chiusa su tre lati da enormi costruzioni gialle e sul quarto da un maestoso volume d'acqua che tanta vita e prosperità ha dato a questa terra. Dalla stazione di Cais do Sodrè prendiamo il treno fino a Belem e lì ci concediamo una sosta in uno dei locali storici lusitani: la pasteleria dove fanno i celebri, e ottimi, pastais de Belem. Rinvigoriti dall'overdose di crema e dall'ottimo caffè ci dirigiamo a passo sicuro verso il Monasterio de los Jeronimos. Un tempo stupendo, in stile manuelito, con una chiesa davvero suggestiva che custodisce le spoglie di Luis de Campes e Vasco de Gama, e un chiostro finemente intarsiato e decorato, dove hanno trovato giusta dimora le spoglie di un altro portoghese celebre, Pessoa.
Dopo il monastero è la volta del Museo do Marinha che ci da il benvenuto con una mappa gigantesca del 1500, ripartito tra Spagna e Portogallo alla luce del Trattato di Tordesillas. Quell'epoca, forse la più splendida dell'epoca portoghese, vedeva i lusitani dominare i mari con un impero che andava dal Brasile alla Cina. Nelle sale del museo ci imbattiamo in polene, bandiere, uniformi, quadri e quant'altro, memoria di un passato che non torna. Ma gli esempi più suggestivi sono la collezione di astrolabi (che i portoghesi dominavano con sapienza) e le imbarcazioni reali. Al negozietto del museo, quella grande mappa diventa un poster che finisce nelle nostre mani.
Andiamo poi alla Torre di Belem, altra meravigliosa struttura difensiva, ricca di angoli suggestivi e decorazioni tra l'eccezionale e il bizzarro (c'è persino un rinoceronte!). Ultimata la visita torniamo verso la pasticceria e lì compriamo sei pastais + la mitica tazza di Lisboa nell'adiacente Starbucks!
Di nuovo sul treno e via in centro verso la nuova tappa: la Cattedrale. Struttura romanico-gotica a metà strada (e ovviamente in salita) tra il Rossio e l'Alfamo, è piuttosto spoglia, ma comunque imponente. Ancora più su c'è il castello di São Jorge, antica struttura moresca e poi lusa che domina la città. La giornata è stata davvero intensa e dopo un frugale pasto in albergo stramazziamo esausti a letto.
E veniamo a oggi. Sveglia...prima della sveglia e via in macchina. Destinazione: Sintra e il suo Palacio de la Pena. In poco più di mezz'ora arriviamo nel bellissimo e molto turistico borgo, dove facciamo colazione-bis (dopo due pastais a testa) con caffè e quejidos, tartine di formaggio e cannella. Riprendiamo la macchina e andiamo verso i castelli. Per ragione di costi e tempi ci saltiamo il castello moresco e andiamo dritti al Palacio de la Pena, residenza estiva dei sovrani.
Un palazzo impressionantemente bizzarro e un esempio di come la fantasia possa trasformare un monastero in una reggia, appunto, bizzarra.
Cuglie e torrette, cupole e strapiombi, gialli e viola e rossi che si intrecciano senza un apparente criterio. Mostri mitologici ci danno il benvenuto e azulejos mudejar ci accompagnano lungo il cammino.
L'interno è altrettanto suggestivo, ricordi di reami che sono scomparsi da poco. Non quadri, ma fotografie, non scrittoi, ma telefoni. E tutto intorno un parco di 21 ettari (Pico è solo 1,7...sigh!), che è un vero e proprio giardino botanico per varietà di specie, ma molto poco curato, come quasi tutti in Portogallo.
Dopo Sintra torniamo verso Lisbona facendo sosta a Queluz, paesino dei sobborghi che offre al visitante un altro palazzo nacional (lo vediamo domani che costa la metà). Torniamo quindi in camera e dopo uno yoghurt siamo per strada, anzi sul tram più famoso di Lisbona: l'elettrico 28. Passiamo per la chiesa do Graça, quella di Sao Vicente, il Miradouro de Santa Luiza, la Porta so Sol, la Cattedrale, il Rossio fino a scendere in Largo do Chiado. Breve visita alla Igreja dos Italianose e poi giù in rua Garrett, centro di bar e shopping. Caffè nel celebre A Brasileira e poi via di nuovo con lo shopping e il gironzolare il centro. Ci regaliamo, dopo sofferta scelta, il nostro primo quadro, che andrà ad adornare il nostro nido d'amore laziale, e poi cena all'Hard Rock Cafè (e bicchiere della birra Sagres ciulato) e via in camera. A nanna!
Solo un ultima considerazione: leggendo la storia di questo popolo si capiscono tante cose, soprattutto il perchè di quella patina di grigio e malcurato che lo copre. Un impero con milioni di schiavi, isolato dal resto d'Europa e capace di mantenere la sua unicità. Ma anche un popolo flagellato da terremoti ed uragani e incendi e chissà quant'altro. Quindi poco attaccato al fare e al mantenere, che non si sa mai Madre Natura cosa ci riserva!

SPESE 02.04.2009
Benzina confine in Spagna 35 euro
Autostrada Faro - Lisboa + ponte XXV aprile 19,75 euro
Cena "Casa do Alentejo" 20 euro

SPESE 03.04.2009
Treno A/R per Belem 5,80 euro
Colazione Fabriqua pastais 7,95 euro
Entrata Monasterio de los Jeronimos + Torre de Belem 16 euro
Entrata Museo Marinha + poster 17,50 euro
Starbucks (tazza e caffè) + pastais 23,60 euro
Entrata Castello di São Jorge 10 euro
Magnete Lisboa 2,50 euro

SPESE 04.04.2009
Colazione a Sintra + parcheggio 5,60 euro
Entrata Palacio de la Pena 22 euro
Elettrico 28 2,80 euro
Fnac (quaderno + memoria SD da 8 giga) 12,79 euro
Aperitivo al Chiado 6,70 euro
Spesa al Pingo Doce 4,32 euro
Quadro 30 euro
Cena Hard Rock Cafè 30 euro

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